martedì 30 aprile 2013

Luffa, è nata.

L'anno scorso ho seminato 20 semi di luffa e non è nato niente, quast'anno ho riprovato con i 20 semi che mi erano rimasti e miracolo, 2 piantine sono nate, non ci speravo più.
Speriamo che completino il ciclo, così avrò tantissimi semi per il prossimo anno e ovviamente le spugne.




4 commenti:

PattyLoc ha detto...

Forza luffette, crescete...raccontaci cosa succede, se/quando sarò pensionata, a 90 anni se va avanti così, nell'ente pubblico, anch'io voglio insaponarmi con la luffa.

Elfaina Luposolitario ha detto...

Se cresce le collaudo e ti faccio sapere, prima dei 90 anni.

Vera ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Vera ha detto...

Per alcuni anni ho coltivato le Luffe, poi con la casa piena di spugne per un po' ho smesso, quando la mia dotatzione si è assotigliata ho riprovato a piantarle ma... i miei semi erano ormai troppo vecchi e qui nei paraggi non ne ho più trovato da comprare.
Peccato, vanno bene sia per la doccia, al posto del guanto di crine, che per sfregare le pentole.
Bisogna lasciare i frutti (grossi cetrioloni leggermente costoluti) maturare completamente sulla pianta sino a che si seccano e pesano poche decine di grammi, a quel punto dopo averli raccolti, li "stappa" si con una lieve pressione, ovvero si toglie dall'apice opposto a quello collegato alla pianta il dischetto che chiude la tripla camera con i semi, battendo un pochino li si fa uscire e poi si comincia a sgusciare il certiolone come fosse un uovo sodo per liberarlo della cute. Dopo qualche strapazzo la spugna è pronta.
Trattasi di operazione divertente e di soddisfazione ;-)
Al cetriolo del quale è botanicamente stretta parente, assomiglia oltre che visivamente anche nelle esigenze di crescita: rampicante viorosa sta bene aggrappata ad una rete, vanno bene anche quelle di nylon per i piselli rampicanti.
Il ciclo completo è assai lungo e solo a tarda estate o a volte in autunno i frutti sono pronti per essere "sbucciati"
In pratica la polpa scompare, lasciando solo il meraviglioso reticolo dei fasci conduttori, (le vene del frutto) che formano la spugna.